Serie A

Le porte girevoli in casa Fiat Torino: più che una squadra, un videogioco

L'arrivo di Blue, Nobel e Pelle, l'addio di Iannuzzi, lo stato mentale di Washington, i ko di Okeke e Vujacic. Il modo peggiore per preparare la sfida di Pesaro

10.02.2018 19:11

Serenità, tranquillità, continuità. Tre parole che hanno due cose in comune: terminano con una "a" accentata e, aspetto per noi più interessante, sono introvabili a Torino. La partita con Pesaro, quella che fino a un mese fa sarebbe stata considerata una semplice formalità, diventa all'improvviso una sfida difficile, sensibile e fondamentale per la Fiat. 
I due coach Galbiati e Comazzi, all'esordio in campionato dopo la sconfitta in EuroCup di mercoledì, dovranno fare la conta tra indisponibili, infortunati, depressi, relegati ai margini e partenti. Lunedì arriverà a Torino Norvel Pelle, centro di 211 centimetri classe 1993 in arrivo da Varese, mentre dopo essere atterrato questo pomeriggio a Torino si aggregherà ai compagni l'esterno statunitense Vander Blue, che dopo aver tergiversato per qualche giorno "si è dato un andi", come si usa dire in Piemonte, per attraversare l'Oceano Atlantico. Domani esordirà in gialloblù l'ala congolese naturalizzata francese Nobel Boungou Colo, altra variabile che inciderà molto sull'esito della sfida dell'Adriatic Arena di Pesaro, contro una squadra ultima in classifica con quattro vittorie fino a oggi e proprio per questo sensibile all'odore del sangue (permetteteci la metafora cruenta). A complicare ulteriormente il momento si è messa la sfortuna, che dà il meglio di sè negli interstizi che creati autonomamente dalla proprietà torinese: il ko di Vujacic, infortunatosi ad una spalla nel match con San Pietroburgo, e la forte indisposizione di Okeke costringeranno lo staff tecnico ai salti mortali per schierare la miglior formazione possibile. Già, perchè la triangolazione che porterà Pelle in gialloblù, con l'orlandino Delas pronto ad abbracciare la causa di Varese, si chiude con il trasferimento di Iannuzzi proprio a Capo d'Orlando. Immaginiamo la partecipazione e la voglia con cui il già depresso Iannuzzi parteciperà alla trasferta di Pesaro. 
Chiaramente tutti questi sono aspetti che andranno valutati quando si chiederà a questi ragazzi, sballottati come oggetti nel più deprimente dei "Basketball manager", di scendere in campo e vincere per il progetto Torino.  Perchè a tutto ciò dobbiamo aggiungere che da lunedì, con l'innesto di Vander Blue, un altro bubbone sarà pronto a scoppiare: uno tra Patterson, Garrett e Washington (probabile) dovrà accomodarsi in tribuna per far spazio all'esterno statunitense. Evidenziare queste incongruenze non è remare contro, è semplicemente porre l'attenzione su aspetti chiave nella gestione di una società sportiva. 

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