Pink and Roll

Ci abbiamo messo l'Alma

15.10.2018 10:00

Sabato sera la Fiat Torino è scesa in campo al Palavela contro la Pallacanestro Trieste per la prima sfida di campionato casalinga. Inutile dire che per quanto giocare la coppa sia bellissimo questo fosse un momento molto atteso sia dai tifosi che dalla squadra.

Mentre sto scrivendo solo le 3 di notte e ho deciso di riguardare la partita, la sesta della giornata, perchè mi sono resa conto assegnando le pagelle di essermi lasciata trasportare e che ciò che si vede dalle tribune è molto diverso da ciò che si può notare attraverso uno schermo. Non so onestamente quale delle due visioni sia quella giusta, se quella tecnica ed obiettiva o quella di chi si emoziona, salta, esulta, si arrabbia e alla fine della serata ricorda un mix di scene un po' confuse: quando si vince tendiamo a cancellare dalla nostra mente gli aspetti negativi, quando si perde vediamo tutto nero.

Ma tornando al racconto, alle 20.30 di sabato, dopo quello che sta diventando un classico, ovvero il litigio ai cancelli con accenno di rivolta popolare, scendono in campo le due formazioni: Trieste è messa alla prova dalle molte assenze, noi abbiamo la pressione di chi deve vincere a tutti i costi.

Cavaliero, nonostante il suo nome ci riporti con la mente a uomini galanti e gentili, inizia fin da subito a schiaffeggiarci a suon di triple ma noi siamo bravi a contenerli e a confrontarci con la difesa a zona.

Rudd dimostra di essere in costante miglioramento, segna canestri eleganti così come Taylor, ma il protagonista è un Tony Carr spavaldo e con la mano caldissima; il capitano poi urla subito presente subendo fallo in attacco e rubando un rimbalzo in testa a Cittadini vendicando tutti quelli che lo avevano sofferto ai tempi dell'A2.

Chiudiamo in vantaggio il primo tempo e mi sento relativamente tranquilla mentre mi domando come sia possibile che l'addetto alla sicurezza si dimentichi della mia faccia in 3 secondi netti costringendomi a tirare fuori l'abbonamento per tornare a sedermi.

Ovviamente i nove punti di vantaggio vengono recuperati in un amen, ci troviamo sotto nel punteggio e mi ritrovo a pensare al peggio: Galbiati potrebbe sopravvivere ad un altro overtime?

Il problema non si pone, Carr ingrana la marcia e piazza due triple che fanno esplodere il Palavela, aiutato da un prezioso Delfino, dando il via ad un parziale che ci consente tra alti e bassi di arrivare all'ultimo quarto in perfetta parità.

Nel quarto però non c'è storia, dominiamo una Trieste stanca e con le rotazioni ridotte all'osso, Wilson mette in scena il meglio di sè e vinciamo grazie ad una prova di squadra e di carattere, lottando in difesa su ogni pallone.

La voglia di vincere era palese e se dovessi scegliere un fotogramma per rappresentarla sarebbe il recupero con antisportivo di Poeta, il pallone lanciato verso il cielo e le mani a incitare il nuovo palazzetto.

Seppur contro una squadra in difficoltà, una vittoria è una vittoria e questi due punti valgono doppio: significano fiducia, significano l'inizio di un percorso e la voglia di non mollare che dovrà accompagnarci per tutta la stagione.

Le partite che ci attendono sono tutt'altro che semplici e si comincia mercoledì a Kazan per tentare di assaporare la vittoria anche in Eurocup.

Photo credits: Fotoracconti.it

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