Canestro e Fallo

CANESTRO E FALLO - “Ho perso le parole”

Torna la rubrica di Francesco Bugnone dopo la vittoria di Forlì

14.03.2024 16:33

Dopo quattro vittorie consecutive nella fase a orologio Torino vola a Forlì, capolista del girone rosso e imbattuta fra le mura amiche. Da loro non c’è Allen, a noi manca Cusin (e si sapeva) a cui si aggiunge Vencato mettendo in moto l’odioso ritornello “si ruota in sette” che col roster ridotto all’osso abbiamo sentito troppe volte. Di quei sette uno è Thomas che a causa di un grave lutto (condoglianze, Donte) è dovuto volare negli Stati Uniti per poi tornare in tempo per la partita con tutta la fatica fisica per un viaggio simile e morale per la motivazione dello stesso. Bene, il team di Franco Ciani vince in Romagna 78-69 ed è qui che ho perso le parole.

Cosa posso dire che non abbia già detto su questa squadra e sul suo allenatore? Perché rischio di scrivere sempre le stesse cose e ripetersi rischia di sminuire i concetti, invece vorrei essere capace di fissarli a caratteri cubitali tanto sono enormi i meriti di un gruppo di professionisti e di uomini di spessore tecnico e umano. Mi piacerebbe tirare per la giacchetta gli appassionati che si sono un pochino distaccati e dirgli “ma vi rendete conto di che squadra abbiamo? Di tutto il cuore che ci mette? Di come gioca bene?”. Come si fa a resistere al richiamo di una squadra così grande da tanti punti di vista, che si passa il pallone, che si cerca, che si sbuccia le ginocchia?

La seconda parte della gara del PalaGalassi è stata la summa di quanto ammirato in questo biennio. Dopo una prima fase in cui non abbiamo demeritato, ma sembravamo in difficoltà nei confronti di una squadra molto profonda che era a caccia del record di vittorie consecutive tra le mura amiche, ci siamo ripresentati con la faccia delle migliori occasioni e abbiamo messo un tappo sul nostro canestro.Poi con calma, ma senza fermarci, abbiamo ricucito lo strappo, messo la freccia, ci siamo fatti riprendere per un attimo prima della spallata decisiva che ha reso vano anche l’ultimo tentativo di ritorno forlivese. Mentre il volume del pubblico di casa, inizialmente su di giri, si andava spegnendo come se un invisibile manopola lo spingesse verso lo zero dal collettivo gialloblù è emerso un altro eroe del giorno. Matteo Ghirlanda ha incantato soprattutto nel terzo quarto dimostrando sempre più come abbia ragione Ciani a insistere su di lui e a considerarlo uno vero anche nei momenti in cui c’era qualche umana e legittima difficoltà. Il Ghirlanda Time del terzo periodo è stato uno dei fattori del successo gialloblù ed è bello che l’ultima stoppata dell’incontro sia stata sua, così come rimarchevoli sono state le prove degli americani con Kennedy che quando il gioco si fa duro sembra aumentarsi l’età e Thomas che praticamente senza allenamenti e con un umanissimo macigno sul cuore ha messo a referto 15 punti, 6 rimbalzi e 3 assist. Ma c’è sempre qualcosa che va al di là dei tabellini in questa squadra meravigliosa, una scossa elettrica che pervade tutti e gira per il campo come quando per poco non recupera una marea di punti nel finale contro Trapani appena l’ingenuità di chi non sa quanto portino male alcune cose ha esposto uno striscione che ha dato la spinta per il quasi miracolo dei nostri. Abbiamo agganciato al secondo posto Cantù, che ci è ancora sopra per gli scontri diretti, e il durissimo recupero contro Cividale del grande Pillastrini potrebbe far accadere qualcosa che non dico non perché abbia perso le parole, ma perché, a differenza di chi ha issato il sopracitato striscione, so come funziona la scaramanzia.

Per finire concedetemi un momento “Uomo vecchio urla contro una nuvola” in stile Nonno Simpson. Appelli al pubblico ne abbiamo fatti, appelli alla società (“dai Torino non mollare devi comprare” docet) idem e allora facciamone uno, altrettanto inascoltato, alla città, intesa come imprenditoria locale. O magari anche non locale, ma imprenditoria seria, qualcuno da buttar dentro con idee e capitali per dare una mano ad Avino. Perché la paura è che prima o poi chi in questo momento sta facendo tutto (allenatore, dirigente, comunicatore, tutto) si possa stancare di una situazione del genere con emergenza permanente. Torino facci vedere che non sei solo movida e fighettate, datti una svegliata, ricordati come era bello il Ruffini stracolmo e che circolo virtuoso può innescare anche economicamente. Torino dai una mano a sta squadra che si aiuta da sola, ma se la aiutiamo maggiormente potremmo veramente volare. Perché avrò anche perso le parole, ma quelle che non spariranno mai sono: forza Reale Mutua Basket Torino di Franco Ciani.

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