Storie

The "Real" Black Friday

Il gigante nero Magui Drame debutta in campionato

25.11.2017 11:11

Scopri quasi per sbaglio, di essere accreditato come fotografo per la prima volta in vita tua, ad una partita di basket dell’Italia, il tuo sport preferito, nella tua città, la squadra che rappresenta la tua nazione, allenata per la prima volta dal tuo coach preferito, una leggenda, soprattutto per un baskettaro torinese, quel Meo Sacchetti che hai intervistato e conosciuto solo qualche mese fa, l’unico vero erede di Dido, la partita che non puoi proprio fare a meno di vedere, contro un avversario simbolico (la Romania) per Torino e per lo stesso coach che ha un paradossale passato famigliare di immigrazione proprio in quella nazione…Ma non puoi e non vuoi andarci. Perché il “tuo basket” in questo insulso Black Friday commerciale, sta da un’altra parte , sta oltre la collina, al Pala San Silvestro di Chieri, a zero metri dai campetti dove d’estate ti ostini a fare brutte figure con la palla in mano…Lo stesso posto dove sei mesi prima, hai conosciuto un ragazzone maliano di quasi 2 metri che aveva appena incrinato un ferro con un dunk al volo.. Lo sai che è qui per un progetto umanitario che cerca di togliere dai guai quelli come lui, ma sostanzialmente lo vedi come un qualsiasi frequentatore di playground, solo molto più alto e atletico degli altri, oltre che nero, ma questo se Dio vuole finalmente , non è una cosa a cui fanno caso in molti specialmente se frequenti il mondo della palla a spicchi, nemmeno tu, anzi no, ci fai caso eccome: è nero , muscoloso e alto, dovrebbe essere esplosivo…se sa anche giocare sarà meglio averlo insieme che contro…Questo è l’unico ragionamento che un campettaro doc è in grado di fare, del resto non te ne curi più di tanto, magari vieni a scoprire qualcosa quando tenti di reclutarlo per andare a giocare tornei in giro , e capisci che i documenti non li ha, e che se forse si fa male non sai bene come va a finire….Ma alla fine vai oltre, continui a punzecchiarlo se gioca male in squadra con te o maledirlo quando da avversario , prende un rimbalzo mezzo metro sopra il ferro e poi senti solo un rumore sordo e spietato. Il resto sono solo differenze di età , di lingua, di stile di vita, lo incontri in giro e gli dai un 5 alto, e poi sai che lo beccherai al campetto, ancora per un po di tempo, quanto non si sa, quelli come lui dopo un po se ne vanno e te li dimentichi. Poi però lo incontri tra il pubblico ad una partita di promozione dove giocano un po di ragazzi che frequenti nel solito maledetto posto, e dopo qualche settimana vieni a sapere da uno di questi , che probabilmente il colosso maliano , verrà tesserato per il Basket Chieri e potrà giocare con loro…”Ma come mai solo a stagione iniziata?” Ovvio, documenti, deroghe, richieste d’Asilo, autorizzazioni, dialoghi con federazioni, un Odissea, o meglio, il Kit completo degli ostacoli che un immigrato deve oltrepassare, a differenza di quanto si creda in giro (elargizioni di soldi , cellulari e wi fi a carrettate). Alla fine arriva questa autorizzazione, valida per il campionato federale di promozione e arriva anche un bellissimo articolo su un famoso quotidiano nazionale, da parte di un amico giornalista, che spiega bene nei dettagli la situazione, ma l’unica frase che attira la tua attenzione è : “Venerdì 25 novembre, il 23 enne Magui Drame ,esordirà con il Basket Chieri nel campionato di Promozione e sarà uno dei primi profughi a poter giocare in un campionato sportivo ufficiale italiano”.

A parte il fatto che finalmente scopri che si chiama Magui e non Magee, come tu nostalgicamente ti ostinavi a chiamarlo ( beato chi non sa chi è Kevin Magee, sarà giovane), ma più che altro in quel momento capisci che Meo e l’Italia vista dal bordo campo del Ruffini, non sono poi così interessanti e che sarà per un’altra volta.

Al PalaSansi non c’è molta gente, ti infili in campo come se fossi il padrone di casa, prendi il 5 da tutti i giocatori e dirigenti che conosci , Magui compreso , fai persino in tempo a dare una informazione involontariamente falsa al presidente della squadra avversaria che non conosce la vicenda “esordisce stasera , è atletico ma non è un fenomeno, non vi preoccupate”

Canestro in 1 contro 1 al primo pallone che tocca, 11 punti nel primo quarto, 32 alla fine , una 15 ina di rimbalzi, una bimane con testa al ferro, una “veloce” a centro area e una chase down al tabellone a fine partita, roba che ne vedi 5 o 6 in tutta la stagione di serie A, se è l’anno buono….

il primo pallone toccato da Magui, un attimo prima che finisca nel canestro...

il primo dunk uffciale in Italia

Il referto della partita

 

Finisce con il Basket Chieri a vincere la prima partita della stagione e il nostro amico maliano ad abbracciare tutti gli spettatori che lo avvicinano, riceve anche biglietti da autografare e si mette a fare selfie con i fan che manco LeBronJames

Quinto quarto in tavolata da un kebabbaro indoor molto valido, Magui a fare il fesso come e più di tutti gli altri, coach compreso, e tu che a fessaggine sei uno dei migliori al mondo, probabilmente sei più felice di lui e non sai il perché, anzi si che lo sai, hai appena avuto la conferma che il “tuo” basket è meglio ancora di come credi, risolve problemi e crea emozioni per osmosi

Il finale di serata....

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