Serie A

Dyson moments

21.12.2015 13:06

Quando leggo i quotidiani sportivi la lettura parte sempre dall’ultima pagina. Per interesse, passione, abitudine. Quindi non potevamo che iniziare dal fondo nel raccontare la partita di ieri, la seconda vittoria casalinga per la Manital Torino ormai diventata “ammazzagrandi”. Dopo Milano cade anche Sassari anche se, ad essere sinceri, a me la vittoria con la Dinamo è piaciuta più di quella con l’EA7. Non fraintendete, vincere con Milano è sempre una soddisfazione non indifferente, per rivalità e prestigio dello scalpo conquistato: ma a mio giudizio il Banco di Sardegna di ieri era una squadra decisamente più in “palla” rispetto alle Scarpette Rosse viste al Ruffini. Per lunghi tratti la squadra di Calvani mi ha impressionato per la forza fisica e la presenza nel verniciato, Varnado-Eyenga è stato un rebus a tratti difficile da risolvere, Logan l’anello di congiunzione tra l’essere umano e la pantera, di cui ha le movenze feline, l’eleganza, l’efficacia. Eppure… Eppure Torino ha vinto! Se partiamo dal fondo troviamo il magico, incredibile (ma non imprevedibile) canestro di Jerome Dyson, ma ci perderemmo la Manital che ha giocato alla pari contro una delle squadre più attrezzate del campionato.

VITUCCI - All’esordio sulla panchina gialloblù Frank Vitucci ha messo lo zampino in alcuni aspetti del gioco, principalmente difensivi, ma soprattutto ha avuto la fortuna di ereditare una squadra in buona forma fisica con le tensioni dovute ad un rapporto logorato con Bechi ormai sciolte. Inciso: rapporto logorato non per forza per colpa del tecnico livornese: come avevo già segnalato, un esonero è una sconfitta per tutti, giocatori, dirigenti, allenatore e tifosi. Tornando alla partita, la Manital di Vitucci ha lasciato lo stesso “retrogusto” in attacco, in cui la mano del tecnico non si vede ancora, ma ha anche cambiato volto in difesa: 83 punti subiti in 45’ sono una buona media, specialmente se rapportata alle precedenti uscite, ma l’aspetto più incoraggiante è stata la tenuta nei possessi finali, particolare che aveva portato ai ko con Capo d’Orlando e Pistoia.

Altra novità rispetto al passato lo spostamento in posizione di guardia di Andre Dawkins, che ha subitoo risposto “grazie” realizzando 15 punti e segnando un paio di triple pesanti nella quarta frazione. Periodo in cui Torino ha avuto anche 12 punti di vantaggio (73-61) ottenuti grazie alla difesa.

DIFFERENZE - Ci sono state rispetto al passato e non solo il canestro di Dyson. Torino si è distesa in contropiede, ha generato transizioni da palle recuperate, da rimbalzi, da tiri sbagliati dagli avversari. In attacco la palla è rimasta ancora troppo ferma, Miller sembra una tassa che si paga nella metà campo offensiva con la stagnazione del gioco e che ogni tanto restituisce dei dividendi (21 punti realizzati, alla fine di tutto, non possono essere dimenticati). Come accennavo prima, quando un rapporto di logora appena si cambia si è tutti predisposti mentalmente: ieri si è visto e la squadra ha vinto. Ma soprattutto ha saputo rispondere a due situazioni di difficoltà con grande solidità mentale: quando conduci di 13 punti con pochi minuti da giocare e ti ritrovi ai supplementari, l’inerzia è tutta per gli avversari. Se poi arrivi nell’ultimo minuto sotto di 4 punti (79-83), lo sconforto ti assale e rischi di crollare. Eppure tutto questo non è avvenuto. Non dimentichiamo che in caso di errore di Dyson, la partita non l’avrebbe persa la Manital, ma avremmo avuto un secondo supplementare. Attributi d’acciaio per Torino. Questa è la grande novità.

IT’S A KIND OF DYSON - La peggior partita di Dyson da quando ha iniziato a vestire la maglia Auxilium. Non ho vergogna nel dire che se la partita si fosse conclusa nei regolamentari le colpe del playmaker statunitense sarebbero state grandi. Appena è rientrato in campo Sassari ha ripreso a macinare gioco, l’attacco si è bloccato e dal 73-61 si è arrivati al 73-73 che ha significato supplementare. Eppure sarei un folle se assegnassi la palma di “miglior giocatore” a qualcuno che non sia Dyson. Nel supplementare ha fatto giocate importanti, come la penetrazione del pareggio a quota 83 o il fallo subito da Logan, che è valso il possesso con 1”6 sul cronometro. Il canestro sulla sirena è stata una magia alla Jay Vincent, alla Stefano Mancinelli per tornare ad esempi più vicini temporalmente: prevedibile, come dicevo in precedenza, il tentativo di realizzare il più classico dei “buzzer beater”, incredibile la difesa di Sassari che ha letteralmente ammainato bandiera bianca senza difendere. Sarebbe bastato ostacolare la ricezione per rendere impossibile il tiro: eppure non l’hanno fatto. Per carità, meglio per Torino!

CONTRACCOLPO - Ci ricorderemo a lungo di questo canestro di Dyson, ma soprattutto ci ricorderemo a lungo di come la stagione della Manital ha avuto una grande iniezione di fiducia grazie ad una magia. Ieri, per la cronaca, hanno vinto sia Pesaro, in trasferta a Capo d’Orlando, sia Bologna. Una sconfitta, con la concomitanza di risultati negativi per la classifica, avrebbe significato ultimo posto a quattro punti dalla penultima: con la vittoria di ieri e con i risultati che si sono configurati, la vera “lepre” da inseguire è ormai Capo d’Orlando, visto che sia Pesaro che Bologna, forti della grande tradizione che smuove interessi economici, stanno lentamente alzando la testa. Le prossime sfide con Brindisi (difficile perchè in trasferta e perchè contro una squadra in crisi) e con Bologna e Pesaro, sono il modo migliore per chiudere in serenità il girone d’andata, considerando sempre che la lotta per la salvezza sarà dura. Il potenziale c’è tutto, l’inserimento di Vitucci migliorerà giorno dopo giorno.

GIUDIZI - Nessuno merita l’insufficienza al termine di una partita vinta, in cui a turno tutti si sono tuffati, hanno lottato, catturato rimbalzi, difeso. Se il miglior giocatore dell’incontro, e non potrebbe essere altrimenti, è stato “the sniper”, ottime prestazioni anche per White, Dawkins e Miller. Non dimentichiamo l’apporto dei senatori italiani, da Mancinelli a Giachetti, passando per Rosselli e, nei secondi in cui è stato utilizzato, Fantoni. Mi è piaciuto anche Ebi, che ha segnato quattro punti importanti nel momento del break decisivo.

Manital Torino-Banco Sardegna Sassari 86-83

(20-22, 37-40, 59-57, 73-73)

Manital: Dyson 16, White 18, Giachetti, Mancinelli 8, Rosselli 2,  Dawkins 15, Miller 21, Ebi 6, Fantoni. N.e. Mascolo. All.: Vitucci.

Banco di Sardegna: Haynes 9, Petway 5, Logan 26, Formenti10, Devecchi, Alexander, Sacchetti 4, Stipcevic, Eyenga 9, Varnado 20. N.e. Pellegrino, D’Ercole. All.: Calvani.

Arbitri: Paternicò, Baldini, Caiazza.

Note - Tiri liberi: Manital 8 su 13, Banco di Sardegna 19 su 27. Tiri da tre punti: Manital 10 su 24, Banco di Sardegna 10 su 32. Usciti per 5 falli: Rosselli. Spettatori: circa 4000.

La MAGIA di Dyson!!!!!!

Posted by Basket su Torino on Domenica 20 dicembre 2015
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