Canestro e Fallo

CANESTRO E FALLO - Canto di Natale

27.12.2023 08:07

L’odioso vento di Foehn ha spazzato via il freddo che dovrebbe essere di prammatica nei giorni natalizi, ma l’atmosfera si sente comunque quando si entra al Ruffini. Nei giorni di festa chi non dovrebbe essere invitata è l’influenza, ma quest’anno picchia duro come dimostrano l’assenza dello speaker Marco Galli e un Franco Ciani che, a causa di una febbre altissima, è si presente, ma deve lasciare parte delle incombenze a coach Iacozza.

Anche contro la Luiss Roma si ruota in sette vista l’assenza di Vencato e Cusin e contro la squadra modello college i gialloblù tengono la testa collegata andando in fuga nel secondo quarto grazie a capitan De Vico caldo come un boiler sin dalle prime battute. Quando anche Simone Pepe prende fuoco Torino prende ancora più margine, contenendo il ritorno avversario con triple chirurgiche. Teo Schina porta su di sé il peso di tutta la regia del mondo, ma le sue spalle sono larghe e ancora una volta possiamo rinunciare a “Venga” senza danni. Thomas gioca una partita mostruosa e Kennedy è la solita calamita da complimenti. 

Nonostante questo qualche pensiero cupo arriva quando la stanchezza affiora e i pallini dei falli sul tabellone iniziano a essere troppi vicino al nome dei nostri: oggi c’era la Luiss e alla fine è andata bene, ma il rischio di farsi rimontare in gare ancor più impegnative per la stanchezza dovuta alle rotazioni con un roster poco profondo o la squadra falcidiata dai falli è presente. Sono ripetitivo, ma girare in sette alla lunga si paga e, ancora una volta, giocatori che danno in campo tutto quello che hanno, sbucciandosi le ginocchia e giocando alla grande, non meritano di finire le partite con la lingua di fuori o di non riuscire ad allenarsi quasi mai a ranghi completi. Sarebbe bello se uno spirito simile a uno di quelli che visita Scrooge in Canto di Natale di Dickens facesse un salto in società cercando di far vedere cosa potrebbe essere questa squadra con uno/due giocatori utilizzabili in più. L’impressione è che dovrebbe essere uno spirito molto convincente, visto che anche l’evidenza pare non bastare.

Non è l’unico spirito che dovrebbe mettersi in moto. Ce n’è uno che potrebbe andare a visitare chi lascia vuoti i seggiolini del Ruffini facendogli vedere cosa si perde. A parte gli insindacabili motivi economici è triste che il Ruffini sia mezzo vuoto o mezzo pieno a seconda di come vogliamo vederla. Abbiamo una squadra di cui essere orgogliosi, che lotta, che non esce mai dal campo senza avere provato a vincere in ogni maniera possibile e immaginabile. Abbiamo una squadra che ha tenuto il Ruffini inviolato da quando è iniziato il campionato. Perché continuare a lasciarliasenza cornice di pubblico adeguata alle prestazioni? Torino è città troppo fighetta per la LegaDue? Eppure nelle ultime gare degli scorsi playoff il palazzo era di nuovo stracolmo, voglioso di pallacanestro. Però a un certo punto possiamo smettere di farci troppe domande visto che sono settimane che le facciamo, anzi dallo scorso anno. Forse è il caso di preoccuparsi più dei presenti che degli assenti, di chi crede in questa squadra e non le fa mancare il supporto. I ragazzi sono imbattuti in casa anche grazie a loro, quindi sono più importanti di quelli che non vengono. Quando lo faranno, saranno i benvenuti.

Ultima menzione per Fea e Osatwna: i loro due canestri nel finale (il secondo con un alley-oop suggerito da Kennedy che ha fatto zompare tutti per aria) hanno ridato profumo di Natale a una gran dove iniziavano a volare discrete mazzate coi nervosetti D’Argenzio e Jovovic a caccia di avventure approcciandosi a De Vico e a Pepe. Torino raggiunge Cantù che perde lo scontro diretto contro la corazzata Trapani: saranno proprio queste due le prossime avversarie casalinghe, imbattibilità casalinga è a rischio contro una rivale storica e una squadra che è passata in un amen da zero a mito con conseguente incremento della vis polemica dei suoi tifosi. Ma, comunque vada a finire, noi siamo Torino e tanto basta. Non farei cambio con nessuno. Mi tengo coach Ciani e il suo splendido gruppo. Buone feste a tutti gli appassionati.

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