Pink and Roll

L'esercito dei delfini

08.01.2019 16:28

Il giorno dell'Epifania ha portato all'Auxilium solo carbone: un'altra sconfitta, questa volta con Cantù, in una gara che già odorava di lotta salvezza tra due società che in comune non avevano solo i punti in classifica ma anche problemi societari evidenti.

Avevo una certa euforia  da giorni e quando sono entrata al Palavela ero davvero emozionata,  la sfida contro Cantù è sempre molto sentita e ancor di più in un momento critico come quello che Torino sta passando.

I tifosi però, erano più presi a criticare il vicepresidente assente al Palavela che a cantare verso i canturini presenti. E pensare che la società era stata così gentile da fornire materiale da lanciare contro gli ultras avversari: la lettera aperta di Antonio Forni, da molti accartocciata in due secondi netti.

Potrei soffermarmi sulla cronaca della solita partita a punteggio alto non per la bravura delle due squadre ma per le enormi difficoltà difensive, su Jaiteh che parte in quintetto ma poi viene punito e lasciato in panchina proprio quando si sarebbe potuto rivelare utile contro Jefferson e Udanoh che hanno fatto il bello e il cattivo tempo in area. Potrei parlare del talento di Carr che però sembra sempre slegato dal gruppo e di Moore che è già caduto vittima dell' "effetto Torino" sembrando irriconoscibile in campo. O ancora di Mcadoo che da quando ha imparato a sorridere e ad incitare compagni e tifosi riesce finalmente a segnare, di Wilson che ha tutte le capacità per prendersi la squadra sulle spalle per pochi minuti ma lo fa talmente di rado da risultare irritante sul parquet come in panchina quando sbuffa per i cambi.

Potrei parlare di tutto questo, e forse l'ho fatto, ma il Palavela domenica era solo per lui: Carlos Delfino.

Da vero esperto di ingressi trionfali va a sedersi in parterre a partita iniziata, catturando gli sguardi innamorati di tutto il palazzo, poco dopo che la maggior parte dei presenti gli avesse reso omaggio.

Posso dire di non aver mai visto i tifosi così uniti come quando al posto dei soliti cartoncini gialli si sono levati all'unisono cori e fogli bianchi con la scritta #iostocondelfino: memorabile anche la faccia degli addetti alla sicurezza quando all'ingresso hanno visto sfilare un delfino gonfiabile.

Ammetto di aver provato un brivido, un' emozione bella poi in parte offuscata dalla rabbia di una sconfitta all'overtime, dal ritorno alla realtà dove il sorriso di Carlos non cancella una prima parte di stagione che ci lascia quasi al fondo della classifica, aspettando novità sul fronte proprietario.

Chissà che da essere tutti Delfini non ci si trasformi presto in Leonis.

"La Fiat Torino vien di notte con le ossa tutte rotte..."

O forse mi sbaglio ed era la befana ad avere problemi con le scarpe, ma in ogni caso può sempre chiederne un paio a Wilson che ne cambia tre a partita.

'));