AMARCORD - Con Sassari l'esordio di Abbio in maglia Ipifim
In serie A2, nel campionato 1989/90, ma con uno squadrone vero. Che a fine anno venne promosso e che poteva schierare giocatori del calibro di Dawkins e Kopicky, Morandotti e Della Valle, Pellacani e Scarnati, Milani e Vidili. Più un ragazzino che di nome faceva Alessandro e di cognome Abbio: buttato nei dieci dal professor Guerrieri un po’ per necessità e un po’ perché il talento era quello che era. Parecchio, insomma. Il 30 dicembre 1989 l’allora Ipifim vinse a Sassari: il tabellino lo trovate al fondo del pezzo con cui Renato Botto, sulle colonne de La Stampa, aveva presentato quel match raccontando proprio i primi passi di quello che sarebbe poi diventato ‘Picchio’.
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La promozione di Alessandro Abbio, playmaker, braidese, da due anni a Torino, tra i dieci che giocheranno a Sassari questa sera (ore 20,30) contro la Banca Popolare, è la principale novità dell'Ipifim per l'ultima partita dell'anno e del girone di andata della serie A2. Abbio non è certo una scoperta dell'ultima ora per Guerrieri: il suo inserimento al posto di Alberto Bogliatto è dettato dalle necessità di una squadra afflitta in questo periodo dai guai fisici dei suoi registi, Della Valle e Vidili. Il primo, ancora sofferente per la distorsione ad una caviglia, ha saltato l'amichevole sostenuta dai torinesi mercoledì scorso a Cantù contro la Vismara e si è allenato con cautela negli altri giorni; il secondo continua a lamentare qualche dolore alla schiena e non è ancora riuscito ad esprimersi nel corso di questa stagione secondo le sue possibilità. Guerrieri si cautela quindi con questo diciottenne ceduto all'Ipifim dall'Abet Bra, una società della provincia cuneese che, grazie a lui, era riuscita ad approdare sul palcoscenico delle finali nazionali cadetti due anni fa a Caorle. Abbio è stato protagonista della partita di Varese, l'incontro di ritorno della Coppa Italia perso per l'assenza di Della Valle, già compromesso nei primissimi minuti, ma che il giovane regista braidese ha cercato in tutti i modi di raddrizzare mettendo nei guai la difesa varesina (22 punti). Abbio era nella «rosa» dell'Ipifim anche a Trieste, nell'ultima trasferta (persa) di campionato dell'Ipifim, quando mancava Vidili e Della Valle fu costretto a restare a lungo in panchina per i molti falli a suo carico. «Ma quella volta ho preferito non rischiare il ragazzo per non schiacciarlo sotto il peso di una responsabilità eccessiva — commenta Guerrieri — che forse avrebbe potuto nuocergli. Così ho fatto giocare Scarnati in regia». A Varese, invece, la situazione era stata diversa: perso per perso, Guerrieri aveva mandato in campo Abbio senza chiedergli il miracolo, l'esordio positivo ha svelato al grande pubblico un nome per il futuro prossimo dell'Ipifim, un allungamento per la panchina torinese. La trasferta di Sassari potrebbe essere propizia per l'allungo dell'Ipifim: la Banca Popolare gioca con raziocinio, ma è già stata sconfitta tre volte su quattro dall'Ipifim nel corso di questa stagione, tra incontri di tornei e Coppa Italia. Si tratta di una formazione che preferisce il controllo della palla alle azioni in velocità, esattamente il contrario di quanto ama l'Ipifim; il suo maggior pregio è l'assenza di primedonne, un'umiltà che ha permesso ai sardi di stravolgere i piani della Stefanel Trieste e della Kleenex Pisotia, battute nettamente a Sassari. Il successo della squadra di Guerrieri sta nelle mani di Della Valle e Vidili (e Abbio?), insomma della nutrita schiera dei suoi «uomini pensanti»: devono imporre il ritmo congeniale al gioco torinese. Anche se l'Ipifim ha dimostrato recentemente di poter vincere anche quando i suoi playmakers non sono brillanti, come è successo sabato scorso, quando la Glaxo Verona, che aveva vinto la sfida in regia grazie a Brusamarello, è stata schiacciata dalle manone di Dawkins. A Sassari si gioca alle 20,30 (diretta radio su Veronica One, 93.600); l'Ipifim farà in tempo a rientrare a Torino per festeggiare l'inizio del nuovo anno partendo dalla Sardegna in aereo domani mattina.
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