Serie A

AMARCORD - La magia di Dyson contro Sassari

22.12.2016 17:05

La prima volta con coach Vitucci in panchina. Un anno fa di questi tempi. Contro il Banco Sardegna Sassari, al Ruffini. Una partita pazza a dir poco, decisa all’overtime da un canestro di Dyson… dalla propria metà campo: anche quei due punti servirono per salvarsi a fine stagione, in maniera a dir poco rocambolesca. Come del resto fu rocambolesca tutto il campionato dell’Auxilium Cus, trascinata infine proprio da Dyson: uno che sull’isola aveva vinto (non solo) lo scudetto e che sotto la Mole ha raggiunto la salvezza. Nonostante tutto.

Di seguito, il match raccontato da Mauro Mancam (per Sassari Notizie) e il ‘ritorno’ su quel tiro pazzo con le parole rilasciate dallo stesso Dyson a La Stampa.

La preghiera di Jerome Dyson manda in estasi il pubblico del PalaRuffini e stronca l'entusiasmo della Dinamo Sassari. Una partita tirata e combattuta fino all'ultimo secondo si risolve nel più incredibile dei modi, una preghiera dell'ex più atteso accolta provvidenzialmente dagli dei del basket. Proprio Dyson aveva fallito due liberi fondamentali al termine del tempo regolamentare, permettendo a Sassari di acciuffare il pareggio in extremis. Nel mezzo una gara caratterizzata da continui parziali e contro parziali, dal destino incerto e col punteggio perennemente in bilico. L'incertezza ha regnato sovrana fino all'allungo torinese dell'ultimo quarto che sembrava aver mandato in archivio la gara, prima che la disperata quanto miracolosa rimonta biancoblù riuscisse nell'intento di prolungare la sfida all'overtime. La formazione campione d'Italia è stata però tradita da alcuni dei suoi uomini, in particolare da Stipcevic e Alexander, totalmente non pervenuti e assenti ingiustificati con zero punti a testa e nessuna giocata degna di memoria. I migliori tra i sardi sono Logan (26 punti) e Varnado (20), due che hanno messo sfoggiato il meglio del loro repertorio giocando una partita di sostanza e qualità. Buone prestazioni anche quelle di Formenti, Haynes e Sacchetti, mentre Petway è parso in crescita soprattutto sotto l'aspetto difensivo. La Manital, scossa probabilmente dal cambio in panchina che ha visto Vitucci prendere il posto di Bechi, ha messo in piedi una delle sue migliori gare in stagione, spinta dalle giocate di pura classe messe in mostra Dawkins, Miller e White, oltre al già citato Dyson. Il tabellone alla fine sorride ai piemontesi per 86-83, un bel modo per ripartire in ottica salvezza con un nuovo timoniere al comando, mentre per la Dinamo arriva il quarto ko in campionato dopo la bella vittoria della scorsa settimana sul campo di Caserta.

Manital Torino: Dyson 16, White 18, Giachetti, Mancinelli 8, Rosselli 2, Fantoni, Mascolo, Dawkins 15, Miller 21, Ebi 6. All.: Frank Vitucci.

Dinamo Banco di Sardegna: Haynes 9, Logan 26, Petway 5, Formenti 10, Devecchi, Pellegrino, Alexander, D’Ercole, Sacchetti 4, Stipcevic, Eyenga 9, Varnado 20. All.: Marco Calvani.

ArbitriCarmelo Paternicò, Lorenzo Baldini, Evangelista Caiazza.

https://youtu.be/-LFfdShidZw

 Dyson, il canestro dei miracoli: "Ingenui a lasciarmi tirare”

Adora le caramelle gommose, Jerome Dyson. E a volte esagera pure. Un po’ come ha fatto domenica sera facendo in modo, con un tiro scagliato dalla propria metà campo e un solo secondo da giocare contro i campioni d’Italia di Sassari, che la Manital tornasse alla vittoria in campionato dopo quattro sconfitte in fila. «The sniper» – cioè «il cecchino», soprannome che si porta dietro da anni – ha lasciato il segno contro i suoi ex compagni e domani cercherà di fare altrettanto a Brindisi, squadra che lo portò in Italia due stagioni or sono. Varrà la pena provarci anche perché, nonostante la vittoria, Torino è ancora solitaria in fondo alla classifica, diventata sì più corta ma ancora tutta da scalare: «Il tempo per recuperare non manca – spiega lui – ma è chiaro che non possiamo permetterci di sbagliare troppe partite. Adesso però stiamo finalmente lavorando bene, con grande attenzione alla difesa: è lì che si può fare la differenza».

Detto da uno conosciuto come un grande attaccante, fa un certo effetto. Così però stanno le cose, anche se è chiaro che negli occhi di tanti rimangono i punti realizzati e i canestri spettacolari. Tipo quello che ha deciso il match contro Sassari: «Non mi era mai successo di segnare in partita così da lontano. È andata bene e dobbiamo anche ringraziare Sassari, che ha scelto di non mettere pressione sulla rimessa lasciandomi libero di ricevere e di tirare dalla nostra metà campo: loro sono stati ingenui e noi ne abbiamo approfittato». Adesso, sotto con Brindisi, «dove ho ancora tanti amici e dove andavo matto per delle specie di calzoni che avrei mangiato a tutte le ore. Dovessimo vincere, la classifica si accorcerebbe ulteriormente e anche il futuro potrebbe farsi più interessante. Resto convinto che la nostra sia un’ottima squadra, piena di talento: avevamo bisogno di conoscerci e di organizzarci meglio, e con coach Vitucci si lavora benissimo».

Nel frattempo, il bilancio del suo primo mese torinese è «positivo, la città è super e i tifosi anche. Sono appena arrivati anche mio figlio e la mia compagna: rimarranno qui fino a fine stagione. Ci divertiremo. E se tutto andrà bene, potremo anche pensare di restare qui l’anno che verrà». Ci sarà tempo per riparlarne.

Domenico Latagliata

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