Serie A

Coach Arioli: "Tra Recalcati e Banchi..."

Il tecnico della Crocetta analizza il ko della Fiat contro Brindisi

22.01.2018 13:09

TUTTO NORMALE…O QUASI!  TORINO cambia pelle, lo fa in modo traumatico, e il campo la condanna. Non si può essere troppo sorpresi  delle difficoltà incontrate contro BRINDISI, non si poteva pensare che la squadra potesse clonarsi in termine di condizione, di idee tecniche e chimica con il cambio di Coach, tanto più se i metodi di approccio, filosofia e lavoro sembrano decisamente diversi tra RECALCATI e BANCHI.  Intanto bisogna premettere che l’assenza di MBAKWE pesa come un macigno nell’organizzazione soprattutto difensiva della FIAT: un dato su tutti i problemi che ha creato il centro brindisino LALLANNE, non certo un talento purissimo, e in generale un predominio a rimbalzo che al di là delle statistiche, non si è avvertito e che contro i pugliesi avrebbe dovuto essere determinante.

In secondo luogo gli automatismi offensivi non si inventano in una settimana, e il poco tempo a disposizione ha logicamente portato la proposta di “doppi staggered” e serie di  “hand off”  con gli esterni che sono schemi  convenzionali di immediata assimilazione ma che proprio per essere conosciuti da tutti i giocatori ha facilitato l’adeguamento difensivo degli uomini di VITUCCI  Si spiega così la sterilità offensiva di TORINO, squadra ultimamente abituata ad avvicinare i 100 punti che non ha scollinato oltre i 70. Tutto abbastanza spiegabile e nella norma di una situazione un po’ anomala e un po’ meno spiegabile… Ma questa ormai è storia, la FIAT deve guardare avanti con le sue potenzialità, che rimangono forti, compresa  quella di un grande allenatore che ha solo bisogno di un po’ di tempo e pazienza.

COSA E’ CAMBIATO E COSA CAMBIERA’  Il neo-Coach AUXILIUM sta valutando l’organico, e può farlo solo provando sul campo come, cosa e chi possa essere funzionale alla sua pallacanestro. Certamente RECALCATI è troppo bravo e esperto per non sapere che le scelte vanno fatte abbastanza rapidamente, perché altri risultati come quello di BRINDISI possono creare frizioni e far esplodere situazioni poco governabili. Aspettiamoci quindi a breve rotazioni ridotte e gerarchie definite. A questo proposito il concetto di “sistema” e di “platoon” è molto più vicino alle idee di BANCHI, che ha avuto il tempo di plasmare la squadra secondo le sue regole e i suoi principi, senza fare sconti a nessuno con una dose di rigidità e intransigenza che i giocatori hanno infine assimilato. Il buon CHARLIE è un allenatore diverso, che usa autorevolezza in altro modo, e avrà bisogno in questa fase di una SOCIETA’ poco accondiscendente nei confronti dei giocatori, in modo che quanto successo non rappresenti  un comodo alibi per nessuno. E mai come adesso bisognerà  essere attenti a piccoli particolari che possono fare la differenza: il nervosismo di PATTERSON e molte facce sbagliate dopo i cambi sono segnali che non devono essere accettati se si vuole riprendere un percorso virtuoso in termini di risultati e entusiasmo, e,  aggiungiamo, essere un momento di crescita per tutti.

FRANK   Il piccolo tributo che non è stato riconosciuto a FRANK VITUCCI lo facciamo in queste righe. Il giudizio sul suo operato e il suo valore di allenatore lo lasciamo ad altri, ma di questi tempi in un ambiente sportivo che è ovunque diventato esasperato e dove lo spessore umano e morale delle persone un fattore marginale, la presenza di uno come FRANK su questi palcoscenici è una bella boccata d’aria fresca, e il suo passaggio a TORINO non da dimenticare. Certo per essere perfetto non avrebbe dovuto vincere proprio qui…ma questa è un’altra storia!!

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