Pagelle

Le pagelle di Biella - Torino

23.12.2019 12:14

Una Torino nervosa e spenta perde il derby in casa della capolista Biella per 83-71. Una brutta partenza pregiudica fin dai primi minuti la gara e in seguito i tentativi di rimonta vengono frenati dalla fisicità degli avversari.

Problemi di falli per i torinesi, in particolare Cappelletti e Diop, poca pressione difensiva e imprecisione al tiro fermano la striscia di vittorie dei gialloblu. Coach Galbiati esulta per la prova quasi perfetta dei suoi ragazzi mentre una Reale Mutua troppo brutta per essere vera deve capire cosa non ha funzionato.

 

Cappelletti 5: non entra mai in partita, si lascia innervosire dall’arbitraggio e non riesce a combinare nulla nei pochi minuti giocati.

Toscano 5.5: la solita grinta non basta, poco preciso al tiro e spesso gli avversari fanno ciò che vogliono nella loro metà campo.

Campani 6: un primo tempo molto positivo per lui, poi si spegne dopo l’intervallo.

Alibegovic 5.5: come sempre ci prova ma sbaglia tanto e quando tutto gira male i suoi passaggi in salto sono la goccia che fa traboccare il vaso.

Marks 6: top scorer torinese con 15 punti ma anche lui si dimostra troppo emotivo (vedi il tecnico sul finale) e non riesce a caricarsi la squadra sulle spalle.

Pinkins 4.5: con la testa è già al cenone di Natale, assente per tutta la gara. Alterna grandi partite a giornate terribili.

Diop 5: commette subito falli e patisce i lunghi avversari. Biella sapeva di doverlo limitare e ci riesce perfettamente.

Traini 6: capiamo il livello della partita giocata da Torino se le azioni migliori sono due triple di tabella. Cerca di far giocare i compagni e di mettere pressione in difesa ma non sempre ci riesce.

Coach Cavina 5: non vuole sentirsi dire che la Reale è uno dei giganti di questo campionato e ammette la superiorità di Biella, ma Torino aveva tutte le possibilità per vincere questa partita e invece ha sbagliato ogni cosa. Se è vero che entrambe le squadre sono molto giovani, Galbiati i suoi giovani li fa giocare. Bisogna ancora crescere, metaforicamente parlando.

 

 

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