Serie A

La Gioia e il Silenzio

06.03.2018 14:22

La gioia e il silenzio

Dopo una settimana di gelo tutto avrei pensato tranne che vedere qualcuno lottare per una t-shirt, eppure domenica  è successo.

Entro in un Ruffini ancora semivuoto ed il colpo d'occhio è impressionante, giallo ovunque, le tribune piene di magliette celebrative. Incrocio sguardi felici e bambini entusiasti, ma poi una domanda mi cancella il sorriso: " Ma non saranno mica tutte S?"

Dopo avere placcato un bambino che cercava di rubare la fantastica maglietta alla mia vicina di posto posso finalmente godermi la celebrazione della Coppa Italia: mi ripeto che forse stiamo un po' esagerando con i festeggiamenti, che dovremmo restare concentrati sulla partita, che ormai sono passate due settimane....ma poi vedo i giocatori fare il giro del campo e Peppe che alza la coppa sotto la curva. C'è anche Davide Parente che la bacia in nome di papà Vittorio e quasi piango.

È incredibile come in un palazzo in festa la gioia possa trasformarsi in silenzio, un rispettoso abbraccio muto che il mondo del basket ed ogni tifoso ha voluto dare a Davide Astori, alla sua famiglia, ai compagni e a dei tifosi come noi che hanno visto la vita del loro capitano spegnersi e sono stati privati del trofeo più prezioso. Quando avvengono queste tragedie ci si domanda se sia giusto gioire per cose in fondo futili, la paura e il senso di ingiustizia che proviamo di fronte alla morte di un ragazzo così giovane sembra prevaricare tutto il resto. Ma se lui ha dedicato una vita intera allo sport forse è giusto continuare ad esultare, a tenere viva la passione anche per lui, indipendentemente dal fatto che si parli di calcio o di pallacanestro.

Ieri come poche volte mi sono sentita a casa in quel palazzetto, ne ho percepito l'umanità.

Ho sentito l'euforia del primo quarto di dominio Auxilium, ho sentito la mia voce dire "lo sapevo che sarebbe stata dura", ho sentito la voglia di vincere presente su ogni seggiolino e in ogni cuore sotto le magliette gialle.

Onore a un avversario che aveva fame di vincere e che ha dimostrato grande carattere, sportivamente può anche dispiacere in effetti, ma sono troppo felice di essere tornati a vincere nella nostra casa per essere troppo buona.

There's no place like home...

 

Arianna Spennacchio

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