Pink and Roll

La prima di una lunga serie A2

08.10.2019 12:04

Sono le 12 di domenica e dopo una tranquillissima mattinata in cui mi sono svegliata, ho fatto colazione e un selfie con Gianmarco Pozzecco, mi ritrovo seduta al Ruffini, che dovrò abituarmi a chiamare Pala Gianni Asti, e sono pronta ad assistere alla prima partita di questa serie A2.

Sembra quasi di aver compiuto un lungo viaggio e di essere tornati al punto di partenza, a casa.

Non nego il sollievo di poter muovere le gambe senza colpire il signore seduto davanti come succedeva al Palavela, ma sarebbe stupido far finta che quel senso di malinconia che abbiamo provato tutti non esista.

Ritrovarsi a sfidare Biella riporta a giorni in cui eravamo tifosi incoscienti ed euforici, quando bastava qualche coro, uno sfottò e un alley oop Berry-Lewis a renderci felici.

Credo che da una parte sarebbe stato meglio non conoscere il successo della promozione, le emozioni vissute nei grandi palazzetti della serie A, la gioia della Coppa Italia: tutto ciò che ci rimane sono i ricordi belli ancora più di tutte quelle volte in cui abbiamo toccato il fondo perché si sa che “la memoria del cuore elimina i brutti ricordi e magnifica quelli belli”.

Ci si sente un po’ come un bambino a cui viene fatto un regalo che dopo poco tempo gli viene buttato via e gli si dice che Babbo Natale non esiste.

Esiste però Stefano Sardara, che non ha lunghi capelli e una lunga barba bianca ma un dono ce lo ha fatto comunque: avere la possibilità di vedere il basket a Torino ad alto livello (seppur non più al massimo) è un regalo da tenersi stretti cercando di non fare i difficili e di godersi tutto ciò che di bello succederà.

Ci vorrà un po’ di tempo per abituarsi al gioco dell’A2, per metabolizzare il fatto che non giocheremo contro Teodosic, contro Scola e tutta la compagnia, ma la squadra torinese che stiamo iniziando a conoscere non è per niente male.

La partita non è delle migliori, Biella appare più carica rispetto alla Supercoppa e noi più stanchi, e ciò permette la creazione di un equilibrio nel corso della gara.

Nel momento decisivo però la Reale Mutua è più matura e più cinica e con il lavoro di squadra porta a casa la prima vittoria in campionato di fronte al suo pubblico vestito per buona parte di giallo fluo, tutti quelli abbastanza magri da essere riusciti a infilare la maglietta regalata all’ingresso per lo meno.

Torno a casa soddisfatta seppur con un unico dubbio in testa: ma che fine ha fatto AX?

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