Storie

Alessandra Visconti , una torinese vincente...Lontano da Torino

07.03.2017 12:41

Nel giro di 3 settimane il basket italiano ha assegnato tutte  e  5 le  coppe nazionali, 3 maschili e 2 femminili, ben 4 Final 8(A2 Femminile, A,A2 e serie B Maschili)  e una Final 4 (A1 Femminile),per un totale di 36 squadre impegnate, e  nonostante la Torino  cestistica viva  un momento felice  , dobbiamo registrare la scarsità di compagini  e atleti torinesi a queste   fasi finali delle 5 competizioni , eccezion fatta  per la  PMS Moncalieri, eliminata purtroppo  alla prima partita dalla F8 di serie B maschile e per i giovani Riccardo Visconti ,Lorenzo e Tommaso Baldasso , distribuiti su 3 squadre diverse di A1(Venezia) e A2(Trieste e Roma), nessuno di loro arrivato neanche in finale ,   a tenere quindi  alto l’onore della città sabauda ci ha pensato  una ragazza   che  esattamente  come i 3 maschietti,  sotto la Mole ci torna solo a stagione finita , nelle poche pause della stessa o da avversaria  , Alessandra Visconti, sorella maggiore di Riccardo,   e lo ha fatto alla grande, vincendo da protagonista la F8 di serie A2 femminile con la sua squadra , Costa Masnaga, provincia di Lecco,  tra l’altro  società organizzatrice e ospitante dell’evento. Per chi non la conoscesse, Alessandra è una giocatrice che ha abbandonato Torino a 17 anni per iniziare una carriera da globe trotter del bel paese, dopo aver  infatti iniziato nella nella Pallacanestro Torino, la stessa società che ora è in serie A,  ha cambiato regione ancor prima di terminare la carriera giovanile,  arrivando  da adolescente nella storica GEAS Sesto San Giovanni,  da dove poi è partito il suo personalissimo giro d’Italia , che le ha fatto addirittura assaggiare la serie A prima dei 20 anni, addirittura con la Famila Schio,  da allora un’ottima carriera tra a1 e a2 , cambiando canotta quasi ogni stagione ,senza mai riavvicinarsi alla città natia, e fermandosi nelle ultime  2  stagioni appunto a Costa Masnaga. Ma non solo, da alcune annate,  Alessandra non si ferma neanche d’estate, è stata infatti una delle prime atlete a cimentarsi con grande convinzione nel 3vs3 competitivo, trovandosi quasi per caso , grazie ad una convocazione della nazionale universitaria, in squadra con Alice Quarta, concittadina (e da quest’anno anche capitano in serie A per Torino appunto) , ed ora anche compagna inseparabile di tornei estivi, con la quale ha raggiunto risultati talmente rilevanti, da farle  diventare titolari inamovibili della nazionale di specialità, oltre che fare incetta di vittorie tali da spedire Alessandra, per qualche mese in testa al ranking mondiale FIBA 3vs3, non più tardi dello scorso autunno. Giocatrice atipica la Visconti, alta(1,87) ma veloce ,  eccellente  attaccante sia lontano che vicino al canestro  e soprattutto grinta  da vendere, caratteristiche che la rendono perfetta per il gioco “all around” del 3vs3 ,  ma non solo, recentemente  ha anche  trovato una continuità ed una maturità nel gioco tradizionale, ed   a Costa Masnaga stanno  finalmente arrivando  quei risultati individuali e di squadra che  merita, aggiungiamo una curiosità, nella finale di  2 giorni fa , si è ritrovata di fronte l’italo americana  Rae Lin D’Alie, fortissima  playmaker di Bologna, che proprio in estate  e proprio sotto i nostri occhi, ha  provocato  con una partita clamorosa, una delle pochissime sconfitte della stagione estiva di Alessandra, la finale per il  titolo italiano 3vs3  alle  Streetball Finals di Riccione, ragione di ulteriore soddisfazione crediamo. L’abbiamo contattata per complimentarci della vittoria appena conquistata e anche per stuzzicarla  sulla singolarità della sua carriera sempre lontana da casa,  siamo lieti di riportare le sue sensazioni genuine e per nulla scontate  :    “A 30 anni non avrei mai immaginato di vincere una coppa Italia da protagonista... oltretutto dopo una faticosissima stagione estiva anch’essa piena di soddisfazioni enormi, diciamo che negli ultimi anni ho raccolto i frutti di una vita di sacrifici, lavoro e dedizione verso la pallacanestro. Sono l'esempio vivente del "il lavoro alla fine paga ; La mia carriera si è sviluppata  lontana da Torino perché a 17 anni, se fossi rimasta in Piemonte, probabilmente avrei smesso di giocare a pallacanestro , geograficamente parlando invece ,  l'ho apprezzata tantissimo quando appunto, sono andata via! Amo la mia città, ma non credo che la mia carriera si concluda con un ritorno. In ogni caso... mai dire mai!” Poche ma significative parole quelle di Alessandra, è bene ricordare che Torino adesso ha 2 squadre in serie A e la popolarità della palla a spicchi   è a livelli forse mai visti prima, ma è bene non farsi prendere da facili entusiasmi, una vera Basket City è anche quella che insegna a tutti i ragazzi e ragazze che vogliono provarci, ad amare questo sport nella sua purezza e che  da loro la possibilità di giocarci in ogni caso , ancora prima di ragionare sulle reali possibilità di carriera ad alti livelli, con questo non vediamo nulla di sbagliato in un giovane che si allontana presto per migliorarsi, ma vogliamo credere che  chiunque voglia rimanere sotto la Mole, lo possa fare in totale serenità e facilità di accesso alla strutture.

17155782_10154853927861023_4403133383216562550_n Alessandra con la Coppa Italia appena conquistata( foto tratta dal suo profilo fb), qui sotto invece in  una foto scattata dagli amici di Wegotgame3vs3.com durante la finale del campionato italiano 3vs3 del Luglio 2016 a Riccione 123-
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