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JD#2 a Torino per lasciare il segno

25.11.2015 17:05

Esuberante in campo e fuori. Conferenza stampa dai toni entusiastici in casa Manital Torino: Jerome Dyson, il playmaker classe 1987 che ha firmato un contratto con i gialloblù fino al termine della stagione sportiva, è stato presentato questo pomeriggio nella sala conferenze del PalaRuffini di Torino. Diciamo che i “toni dimessi” sono completamente diversi da quelli sfoggiati dalla dirigenza torinese, probabilmente con cognizione di causa. Il playmaker che vestirà la maglia numero 2 è certamente tra i giocatori più forti del campionato, come espresso a chiare parole dal presidente Forni: “Abbiamo gli stranieri più forti d’Europa” ha spiegato il notaio visibilmente entusiasta. Tralasciando i giudizi di merito, Dyson e White rappresentano certamente una gran bella iniezione di talento per la squadra allenata da Luca Bechi, continuamente alla ricerca di un assetto costante in questi primi turni di campionato visti gli infortuni che hanno colpito la squadra. A fargli posto sarà lo statunitense Dawan Robinson, “un buon giocatore - come spiegato dal Direttore Sportivo Pasquali - ma in questo momento serviva talento in attacco e per questo abbiamo preso un atleta che rispondeva a queste caratteristiche”. Nello specifico Jerome Dyson, apparso sorridente, contento di poter tornare a giocare in Italia dopo aver saltato la prima parte di stagione, convinto di aver fatto la scelta giusta, di aver raggiunto “un gruppo formato da ottimi giocatori, non una squadra all’ultimo posto in classifica”. Non si pone limiti il playmaker statunitense, grande appassionato di calcio, tifoso del Chelsea dai tempi di Drogba: “Ci serve tempo per trovare la giusta “chemistry” (concetto su cui gli statunitensi puntano molto, la nostra “chimica di squadra”, n.d.R), ho svolto solo un allenamento ma il gruppo mi è sembrato ottimo. Lo scorso anno a Sassari nessuno avrebbe scommesso sulla vittoria del campionato, eppure avete visto cosa siamo riusciti a fare. La squadra non è mai stata al completo, dobbiamo unirci come gruppo e sono convinto che questo sarà sufficiente per ottenere grandi risultati”. A rafforzare il concetto espresso ci pensa Renato Pasquali, intervenendo per sottolineare che “L’agente di Jerome lo scorso anno aveva chiesto il premio per lo Scudetto. Naturalmente l’ha voluto anche quest’anno”. Sdoganata quindi la parola Scudetto nel vocabolario gialloblù.

dyson2MILLER O ROBINSON - Affrontando il discorso taglio, le parole di Renato Pasquali hanno evidenziato la difficoltà nello scegliere quale statunitense tra Miller e Robinson avrebbe lasciato il posto a Dyson: “É stata una scelta difficile, abbiamo valutato tutti gli aspetti dei due giocatori, visto che andavano considerati tutti i plus/minus, e abbiamo pensato che questa squadra avesse più bisogno di Miller che di Robinson. Evidentemente le scelte fatte in estate non erano sconsiderate”. Beh, come esordirebbe il Ferrero di Maurizio Crozza, se i candidati al taglio sono due giocatori, evidentemente la soddisfazione nei confronti del loro impatto non deve essere certamente quella preventivata. Benvenuto Dyson, con il cuore: ma sul definire azzeccata la scelta di Robinson e la riconferma di Miller preferisco glissare. TRENTO - Argomento del giorno anche il pivot Ivanov, sotto accusa da parte della società per il suo apporto durante l’ultima partita con Capo d’Orlando: “Ivanov rimarrà a disposizione della squadra ancora una settimana - hanno spiegato Pasquali e Renato Nicolai - dato che non siamo ancora certi della presenza di Ebi e dell’impatto di DJ White nella sfida con Trento. White in questo momento sembra un bambino, la sua voglia di giocare è entusiasmante, ci fa capire quanto ci tenga a tornare in campo. Proveremo a schierare entrambi con Trento ma al momento non sappiamo ancora se ci riusciremo”.
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