Serie A

Torino chiama, Hollins risponde: buona la prima per il numero 15

27.03.2017 12:13

La panchina corta e la tegola dell’infortunio di Washington, ad aggiungersi agli altri, non sono certamente il migliore dei modi, per Torino, di presentarsi alla sfida contro Cantù di coach Recalcati. Una situazione infermeria che in settimana ha spinto la Fiat a tesserare Ryan Hollins, lungo statunitense di 32 anni con esperienza da vendere e una carriera tutt’altro che alla fine. Il pivot, ex NBA, può essere l’uomo in più di Torino, lo sa lui e lo sanno i tifosi che lo accolgono come profeta in patria all’ingresso sul parquet per il riscaldamento. Ancora non si può immaginare quello che succederà da lì a pochi minuti ma Hollins è già l’osservato speciale del match. E non potrebbe essere altrimenti. L’attesa è tanta e Frank Vitucci decide di lanciarlo titolare nonostante i pochi allenamenti che il numero 15 ha potuto disputare col gruppo. All’ingresso delle squadre in campo, è lo stesso Hollins a mettere immediatamente le cose in chiaro: non ha di certo l’intenzione di fare la comparsa, a Torino, e dettagli come il numero di allenamenti o la perfetta intesa da trovare con i compagni vengono letteralmente oscurati da una grande prestazione. Il pivot americano entra immediatamente in partita: pochi preamboli, tanta grinta e contro una Cantù intenzionata a creare più di un problema alla formazione di casa, piazza un primo quarto da 9 minuti giocati con 4 punti personali e due ottimi rimbalzi difensivi. Percentuali che si alzano ulteriormente nel corso della seconda frazione di gioco. Alla pausa lunga, saranno 12 i punti per il numero 15 con un 50% da 2 e con 4 tiri liberi realizzati su 5. La musica non cambia nemmeno nelle ripresa. Non arriveranno più punti, dalle giocate di Hollins, ma in difesa è impeccabile. Con 4 rimbalzi difensivi e due stoppate provvidenziali si presenta al pubblico del Ruffini come un muro complicatissimo da superare per una Cantù che sembra soffrire oltremodo la formazione di Vitucci. Le oltre 500 presenze in NBA, d’altronde, non possono essere né un caso né una coincidenza e di fatto, alla sua prima comparsa davanti ad un palazzetto in festa, Hollins è una delle notizie più positive e concrete in una serata già di per sé esaltante. Il numero 15 gialloblù si era detto pronto a fare la sua parte, alla vigilia del match, e così  è stato: 12 punti personali, 5 falli subiti e percentuali dell’80% sui liberi e del 44% da due, che gli valgono un biglietto da visita con un bel 17 di valutazione stampato sopra. Torino chiama, Hollins risponde e per lui non potrebbe esserci esordio migliore. Un regalo enorme, soprattutto in vista delle prossime sfide, per una squadra che sull’onda dell’entusiasmo ha dimostrato di poter superare un avversario come Cantù, anche in piena emergenza. Buona la prima per Ryan Hollins, quindi, e che sia solo l’inizio.

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