Serie A

La Curva Washington dice no al razzismo: volti neri in sostegno a Giulia

Si sono presentati con il viso dipinto di nero per sostenere Giulia: la bella iniziativa della Curva Washington al Ruffini

16.11.2017 17:00

Si è fatto sentire anche ieri sera, come sempre, il pubblico del Pala Ruffini che nonostante il risultato negativo, contro Zagabria non ha mai abbandonato la squadra di coach Banchi dipingendo ancora una volta il palazzetto di giallo e blu. Non tutto, però. Non stiamo parlando dei posti lasciati vuoti ma di uno spicchio di tifoseria, gli amici della ormai famosa Curva Washington, che ha deciso di dipingersi la faccia non con i colori della Fiat Auxilium ma di nero. E no, questa volta il loro beniamino Deron Washington non centra nulla. Questa volta, la bella iniziativa dei ragazzi della Curva è tutta per Giulia. Si parla ovviamente della giovane promessa del basket piemontese aggredita sul pullman, verbalmente e fisicamente, mentre andava a scuola. Il colore della pelle (il papà di Giulia, nome di fantasia, è di origini senegalesi) la motivazione, l’ignoranza di chi ancora oggi pensa che avere una pelle, una provenienza o una cultura differente sia qualcosa di cui vergognarsi la causa profonda di un gesto tanto orribile quanto orribile è stata l’indifferenza di quanti non sono intervenuti in aiuto alla giovane cestista. Un’indifferenza che fa, se possibile, più male ancora del gesto stesso ma che, fortunatamente non fa parte del mondo del basket. Un mondo che per sua natura è fatto di amicizia, di unione tra culture differenti, tra giocatori provenienti da ogni parte del mondo. Un’unione che è la forza stessa del basket che ha voluto fa sentire la sua voce e il suo sostegno nei confronti di Giulia. Ed è quello che hanno fatto i ragazzi della curva Washingotn dipingendosi il volto di nero per dire ancora una volta “Siamo tutti Giulia”.

Ed è proprio dalle loro voci che ci siamo fatti raccontare questa iniziativa:  

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